Democrazia

Rileggo la famosa frase di Churchill nella quale si afferma essere la democrazia il meno peggiore di tutti i governi possibili e poi guardo la foto di Boris Johnson e mi domando se la frase abbia in sé qualcosa di retorico e forse superato .

La galleria di personaggi che affollano il nostro quotidiano politico è impressionante : da Trump a Erdogan , da Bolsonaro ai nostri vice-premier è tutto un fiorire di personaggi “eletti” dal popolo , quindi niente da eccepire , siamo in democrazia.

Poi penso che la frase di Churchill risale alla prima metà del secolo scorso e forse ho trovato la chiave per capirne ,se non il superamento , perlomeno la deformazione che al presente la parola democrazia contiene di negativo al suo interno.

Perchè oggi in nome della partecipazione più ampia del convivere sociale si usa uno strumento drammaticamente deformante la percezione  della convivenza medesima: questo specchio deformante sono i “ social” con tutto il loro carico di demagogia e pressappochismo.

Viviamo in Bar dello sport planetario , in cui ciascuno si sente padrone di emettere sentenze , giustificare atteggiamenti demagoci , in ultima analisi di orientare le scelte globali senza peraltro avere conoscenze o titoli per farlo.

Invito a entrare in uno di quei post che hanno un seguito “ di parte”, l’esperienza può risultare devastante.

Allucinanti le argomentazioni , le ripetute frasi slogan ad effetto , il rincorrere le fake-news come vangelo.

Poi ovviamente Il popolo vota e il popolo crede di decidere . 

Intanto sempre più nel mondo comandano le oligarchie potenti , la virata a destra planetaria è ormai percepibile anche se non si è attenti osservatori della gestione politica nel mondo occidentale e non solo.

Più che la democrazia vince la demagogia . Con questa , ci piaccia o no , dovranno fare i conti le generazioni future.

Unica speranza , una allargata forma di partecipazione a livello culturale .

Solo attraverso una più intelligente forma di cultura diffusa si potrà tornare a sperare in un mondo in cui la democrazia ritorni ad essere il  “ meno peggiore dei governi possibili”.

La strada è lunga e in salita , alle giovani generazioni l’impegno di realizzarla.