Kaufmann forever

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Approfitto di questo quasi mese di vacanza di Kaufmann per tirare un respiro di sollievo e levarmi dal ripescaggio sistematico di tutte le vecchie interviste , i vecchi brandelli di opere ( del quale reverente catalogo neppure io sono stata esente) per parlare un po’ seriamente della fenomenologia di un “Divo”.

 

Non appartengo alla piccola schiera di fortunate che “lo scoprirono” fanciullo, quelle di cui la santa protrettrice è Marion Tung che sono state molto fortunate davvero di avere potutto godere tutta la straordinaria evoluzione della grande voce del secolo.

 

Ho un modesto decennio di partecipazione alla vicenda artistica del grande tenore e mi considero già una fidelizzata appagata.

Per questo mi permetto di fare alcune osservazioni circa il delirio recente di alcuni/e seguaci che lo hanno scoperto da poco e che , se da una parte ci annegano di Retrouvailles, dall’altro vanno in estasi anche per esibizioni più tranquillamente definibili di routine, anche se  non sempre di altissima qualità.

 

Pur nello sterminato repertorio del beneamato tenore ci sono dei ruoli cult  dai quali è ben difficile che si sottragga, visto anche le importanti pressioni che i teatri tutti ( e in particolare quelli della sua amata patria ) fanno per ottenerne anche una sola singola rappresentazione.

In questi casi preferisco serbare le memorie prodigiose dei suoi personaggi d’antan : il suo primo Cavaradossi , il suo primo don Josè restano dei capisaldi d’interpretazione dai quali mi è difficile uscire per andare magari a sentirlo ancora una volta in allestimenti così così e con partner non all’altezza.

 

Dove invece Kaufmann da ancora ( e probabilmente darà ancora per molto tempo) è nel suo sterminato e ineguagliabile repertorio liederistico.

In questi casi ho fatto e farò carte false per potere ancora risentire la sua incredibile voce cantare Mahler , Strauss, Wolf , Wagner …..e Britten e Listz…

 

Ovviamente sperando ancora nella sua sete di novità a cominciare da quella Die Toten Stadt per la quale già si vocifera la difficoltà di guadagnarsi uno strapuntino.