A Monaco

Forse qualcuno si stupirà per questo pezzo così diverso , così lontano da tutto quello che ho scritto recentemente , ma oggi riordinando il mio tablet ho trovato questo ricordo, non l’avevo pubblicato durante i giorni del festival .

Era rimasto su Pages , l’ho riletto e ho deciso di pubblicarlo adesso , quando ormai il ricordo è più lontano : domani è di nuovo domenica e io so con certezza che quell’uomo sarà ancora una volta sotto il pulpito dorato a destra, perso nella sua incessante preghiera ; proprio come “il pellegrino russo” di un libro strano e anonimo del Seicento.

IMG_3437A Monaco

 

Succede ogni volta che ci torno , mi sento a casa , anche perché  faccio sempre gli stessi percorsi ,  vado  nel solito albergo , nel solito  caffè dietro l‘Opera .

Vado anche alla  stessa Messa se capito con una domenica nel mezzo del mio viaggio…

La chiesa che amo è chiamata affettuosamente Alte Peter , il  vecchio Pietro e ci dicono la Messa in latino con grande abbondanza di chierici e di incensi.

Il sacerdote sta girato di spalle , come usava una volta e si ascolta un organo prezioso che suona generalmente messe di Mozart o comunque sempre di notevole livello musicale.

La cantoria è all‘altezza , i libri sui banchi servono davvero perché anche i fedeli partecipano ai cori .

Ma il motivo del mio raccontino è un altro .

Sempre nello stesso posto , nel banco sotto il pulpito dorato a metà navata di destra c‘e da anni lo stesso uomo nella stessa identica posizione .

Appena entro il mio sguardo corre li con la certezza di trovare il misterioso orante immobile .

Sono anni che lo vedo : è in uomo abbastanza giovane , altissimo e sta inginocchiato in un modo strano . La testa nelle spalle , vestito di nero , piegato ad angolo retto .

Mi sembra l‘immagine di un pellegrino russo , un‘immagine fuori del tempo. Non si alza mai , non va a fare la comunione , resta immobile per ore inchiodato in quella che sembra essere una sorta di richiesta di espiazione .

Quest‘anno finalmente sono riuscita a vederne il viso ,  mi ero intestrardita e forse anche incuriosita : ha un aspetto slavo , il volto magrissimo e gli occhi leggermente allungati , i capelli neri forse avrebbero bisogno di uno sciampo , i suoi abiti sempre uguali inverno ed estate sono poverissimi , ma non è un mendicante , solo che quando passano per la questua lui viene ignorato , nessuno gli chiede niente .

Sembra far parte della scena , ma quando il mio sguardo lo cerca mi da la sicurezza di in tempo immobile che non cambia mai 

Non so assolutamente niente di lui e lui non sa quanto invece io lo cerchi ogni volta entrando . Chissà cosa darei per conoscere la sua storia …nella sua misteriosa costante presenza in fondo io cerco solo la certezza di una fede lontana.