Avrei preferito non parlarne : la solita sfilata di star , un pezzo per uno e Kaufmann , anche giocando sul fatto che il tema dell’anno era Heimat si è esibito in un suo cavallo di battaglia : Grüss mir mein Wien di Kalman che conosciamo un po’ tutti perché è nel bel disco delle operette.
Anche il testo di questa bella melodia è poetico , quel parlare di Vienna circondata dalle sue colline , quegli occchi ridenti delle sue ragazze , tutto ok.
Un po’ meno la orribile giacca dei famigerati D&G che il Nostro sembra molto contento di sponsorizzare esibita durante l’intervista mattutina : quei Love , Amore e patacche varie d’oro penso sempre che in un secondo momento si possano anche scucire.
Poi comincio a vedere la storia dello spettacolo , diciamo così , di piazza.
Chiaramente una sorta d Gay Pride con quella orribile Conchita Wurst che in Italia proprio non piace e che invece pare abbia tanto successo in terre d’Oltralpe , de gustibus.
A me ricorda la donna barbuta dei circhi di inizio secolo , quando povere creature malformate venivano esposte sulle piazze per la curiosità delle genti.
Non ho ben capito l’ironia della storia , ma il vescovo Kaufmann celebrante in viola e successivamente cantante in rosso mi ha lasciato un primo momento molto perplessa .
Poi ho capito che la performance era a favore della parità di genere e delle coppie omosessuali : Climb every mountains…salta ogni montagna , supera tutto in nome dell’amore cantata con enfasi insieme ai cantanti pop .
Poi la qualità comica di imitatore , generalmente riservata agli amici intimi e solo qualche volta accennata nelle interviste “serie” finalmente svelata a tutti : credo che il “latinorum” del vescovo austriaco , a saperne apprezzare l’ironia , sia molto divertente.
Insomma un altro tassello della molteplice personalità del grande cantante che arrivato all’apice del successo mondiale si può permettere tutto , anche di mostrarsi festosamente mascherato da Don Pasquale fra due Drug queen e pare che la cosa lo diverta molto .
Anche il compassatissimo ed etero René Pape ne è stato contagiato , anche lui indossava le orribili ciabatte ricamate d’oro senza calzini forniti dalla inequivocabile coppia di stilisti.
Resto però del mio parere circa la totale mancanza di buongusto dello spettacolo , raramente si vede qualcosa di più kitch sui teleschermi , ma questo è un discorso che riguarda il decadimento dei costumi , non certamente le buone cause e gli outing di massa del Life ball.