Diario milanese- due

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Credo che solo a Milano esista la possibilità di andare ad un concerto per l‘inaugurazione dell‘anno giudiziario all‘auditorium della Verdi dove , sotto la bacchetta di un eclettico magistrato napoletano si esibiscono un‘orchesta e una corale composti principalmente da magistrati e avvocati .

Mi dicono che la tradizione dura da sedici anni e quest‘anno il programma prevede la Messa di gloria di Giacomo Puccini , una rarità giovaniile molto interessante .

Anche perché il grande maestro aveva poi recuperato in altre opere alcune arie e fa un certo effetto riconoscere nell‘Agnus Dei , molto ieratico , il coretto finto barocco del secondo atto della Manon , dove il misticismo si trasforma in qualcosa di molto diverso e assume un colore quasi erotico.

Orchestra e coro semi professionali, ma molto formalmente in frack , l‘orgoglioso magister dirige e divulga con grande passione.

Poi in chiusura la Banda dell‘Aeronutica entra trionfalmente : Nessun dorma suonato da ottimi fiati e per chiudere tutti in piedi a cantare a squarciagola l‘Inno di Mameli .

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In questa intensissima due giorni ho avuto anche la gioia di incontrare i miei due primi nipoti , loro per diverse ragioni a Milano ci vivono ed è stato bello comunque passare due ore   per la nonna orgogliosa.

 

Finale interessantissimo al Piccolo teatro Strehler . Ne avevo letto e mettendoci pazientemente in lista d‘attesa con la mia amica molto dinamica siamo entrate e abbiamo goduto di uno spettacolo di prosa molto raffinato .

Io alla prosa ci vado ormai molto di rado ma quando il livello è cosi professionalmente alto mi riconcilio con il nostro teatro , spesso avvilito a livelli di consumo televisivo.

Un grandissimo Fabizio Gifuni interpreta Sigmund Freud e il suo libro L‘interpretazione dei sogni diventa una straordinaria pièce teatrale scritta da Stefano Massini . Visivalmente preziosa la regia di Federico Tiezzi ed anche nelle scelte musicali riconosco raffinatezze come l‘accenno a Schoenberg e un canticchiato Lehermann dalla Winterreise .

Fa un certo effetto vedere un teatro pienissimo di un pubblico attento seguire partecipe questa sorta di manifesto della fine di un’era. Prezioso anche il dotto piccolo libro che accompagna lo spettacolo.

Per chi vive a Milano ci sono anche tutta una serie di film da andare a vedere che si richiamano al padre della psicoanalisi .

Per chi , come me ritorna nella provincia, resta gioia di avere trovato posto in un‘affollata domenica pomeriggio.