Mondo parallelo , due.

 

 

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Va beh, faccio così:dello Chénier alla Scala non parlo ,non ne vale la pena.

Tanto più che avendolo visto solo in video con una regia televisiva demenziale e non evendo nessuna intenzione da andare alla Scala per l’occasione non ho neanche uno strumento corretto per parlarne.

Tanto il “graziato” signor Netrebko seguirà la fase ancora positiva della sua augusta e gonfia consorte (che ancora non riesce a spiccicare due parole se non in un inglese approssimativo) fino al naturale pesante appannamento e appesantimento della sua un tempo eccezionale vocalità.

 

Riprendo il mio discorso sul mondo”parallelo”e comincio dando il dovuto spazio al caro amico lombardo che si è messo a ristudiare canto con l’amore sincero per la grande musica.

Ha cominciato da”stonato”ed ora è già in grado di affrontare pubblico vero in un vero coro e addirittura a cimentarsi nel massimo della vocalità ovvero nella liederistica.

 

Rispetto alla lirica la sinfonica ha per me il grande vantaggio che se ne può godere anche col solo ascolto quindi attraverso i dischi e soprattutto sui pochi canali dedicati in televisione.

Così mi diverto a riconoscere le grandi sale da concerto ad un primo sguardo: mi sento a casa appena scorgo le cariatidi d’oro del Musikverein o nel riconoscere le due scale laterali del Concertgebouw di Amsterdam.

Anche la visione datata non scalfisce l’emozione , preziosi reperti di Kleiber o di Abbado non ne alterano l’emozione. L’unico che non riesco ad apprezzare in video è Von Karajan..le sue riprese video falsate dal montaggio mi irritano più che incantarmi

Certo che dal vivo è sempre un’altra cosa, solo nel mitico silenzio si apprezza

il suono dei Berliner alla Philarmonie o andare a Santa Cecila ad ascoltare Pappano.

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Sugli autori prediletti il mio gusto si è evoluto nel tempo ,non so però se sia corretto parlare di evoluzione , meglio dire di allargamento di conoscenze.

Un tempo c’era Mozart e c’era Chopin, poi arrivai alla scoperta del nitore bachiano,magari con un incoffessato e colpevole amore per Tchaikowski.

Oggi ascolto Malher e Strauss , quasi esclusivamente.

E qui mi fermo perché mentre nelle arti figurative sono andata decisamente molto avanti questo allargamento di comprensione non mi è altrettanto riuscito con la musica.

 

Ultima notazione :quando salgo in macchina , rigorosamente sul terzo canale , cerco sempre di fare il giochino di indovinare l’autore.

Per l’epoca ormai non sbaglio più, ma qualche volta ho dei dubbi e da sola mi azzardo fino a restare in macchina in attesa della fine per sapere se ci avevo preso: ovviamente festeggiando e congratulandomi con battute di mano sul volante a mò di applauso .

 

Giochino innocente di una vecchia signora.