…di mimose

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Le mimose stanno diventando delle palline secche e scure , quelle del mio alberello si sono rinsecchite anche per il forte vento . La festa ( o meglio la celebrazione) per la donna è finita .

Non a caso l’otto marzo una mia cara amica mi ha segnalato un articolo sulle poche vincenti eroine della lirica e questo mi ha portato a riflettere che il modo di raccontare la storia delle donne  anche nello stretto ambito del melodramma  ha subito una notevole variazione di costume.

Molti anni fa uscì un interessante saggio , oggi introvabile , di due autrici francesi il cui titolo è “ L’opera lirica o la disfatta delle donne“.

La facile carrellata sulle morte di coltello , di tisi , di veleno o addirittura di tuffo da Castelsantangelo era prevedibile .

La valutazione imprevedibile era che davano per vincente una sola eroina , una sola donna libera : Carmen e che invece oggi sarebbe più giusto considerare semplicemente come l’ennesima vittima di un femminicidio .

Oggi le donne sono tutte libere di scegliersi la vita , o almeno lo credono , salvo poi inciampare su un coltello come la sigaraia di Siviglia .

Più interessante invece pensare alle poche donne che in modo o nell’altro anche in un mondo lontano in cui era bello morire per amore si trovino facendo una anche se pure breve carrellata quelle “toste” , quelle dure, quelle che nel tempo hanno superato lo stereotipo romantico dell’eroina infelice.

e the winner is ….Fidelio , la mia Leonora preferita , anche se per combattere si vestiva da maschio e forse ( ma Beethoven non lo dice chiaro ) c’era stata anche una piccola liason lesbo con Marzeline: il fine giustifica il mezzo.

Grande salto temporale e arriviamo alla Marescialla del Cavaliere della rosa , quella signora abbastanza libera da coltivarsi il toyboy e capace anche di fare il passo indietro davanti all’avanzare del tempo , quando non è facile combattere ad armi pari con la giovinetta vezzosa che le porta via il giocattolo.

Tra le due ci metto la bella accopppiata delle due donne delle Nozze . Sia Susanna che la Contessa dominano i destini della vita , ma a pensarci bene anche Florabella e Fiodiligi non scherzano in quanto a libertà .  C’è da dire che quel conoscitore del mondo che fu Lorenzo Da Ponte riusciva a servire su un piatto d’argento delle belle storie di libertà femminile al suo grande sodale Amadeus.

Donne forti anche le scespiriane comari di Wilson e ne ha saputo qualcosa quel vecchio trombone di Falstaff : il vecchio Verdi era ormai abbastanza smaliziato del mondo e il suo sodale Boito con lui tanto da far cantare “ bocca baciata non perde ventura”….al giovane innamorato , come dire che le “pure sì come gli angeli “erano passate di moda già all’inizio del secolo breve.

E nel secolo breve che seguitava comunque a raccontare di donne ammazzate e infelici ( soprattutto all’Est ) si staglia l’ultima forte eroina forte della mia carrellata : Minnie , la ragazza con la pistola ; capace anche di barare a pocker per tenersi il suo bellimbusto di turno.

Guardo le mimose scurite : la festa è passata , le donne in marcia hanno sicuramente tanta strada da fare ,meglio pensare positivo e guardare a quelle che non hanno ceduto , quelle dure come le mimose indurite e scurite del dieci di marzo.