Jedem das seine

A ciascuno il suo , questa era la scritta sull’ingresso del lager di Buchenwald , il campo di sterminio con il romantico nome che significa Bosco di faggi.

 

Qualche serà fa , piuttosto tardi ,giro sul satellite perché non trovo proprio niente di interessante da vedere e non ho sonno: cose che capitano ai meno giovani.

Comincio a guardare , col mio 15% di comprensione di tedesco a vedere un documentario su Buchenwald, c’è un bellissimo mausoleo moderno e un percorso architettonico che non capisco se è un modello o se è vero . Capirò poi che è proprio vero.

Verso le undici comincia un film : Nackt unter Wölfen . E’ una strana , terribile storia ambientata nel Lager e io che non riesco a guardare queste cose senza stare male e inoltre ritengo che non siano mai , per quanto realistiche , così vicine al vero orrore resto affascinata dalla qualità della ricostruzione.

In più questo film , fatto benissimo , mi ha procurato una prima reazione : quanto coraggio ci vuole ai tedeschi per guardarsi dentro così fino in fondo, senza pietismi o false assoluzioni.

Ma poi il film gira in modo strano . Questi prigionieri politici trovano in una valigia un bambino piccolo e la storia sembra prendere una piega buonista che in realtà proprio non ci sta ,ma ormai il film lo voglio vedere fino alla fine : amarissima perché se il bambino si salva all’arrivo degli alleati c’è il terribile comandante del campo che si era studiato l’inglese e si allontana sotto mentite spoglie di prigioniero sotto gli occhi tranquilli degli americani.

Come a dire che non c’è la giusta condanna , ma che molti SS poi si sono tranquillamente riciclati nel loro mondo di bravi tedeschi normali.

Mi resta però la curiosità di saperne di più , forse esiste anche una versione doppiata? forse il film ha girato in qualche festival?

Perché in realtà è molto bello anche se durissimo.

La ricerca mi porta intanto a sapere che con grande stupore gli alleati trovarono a Buchenwald davvero tanti bambini che poi furono chiamati “ gli angeli di Buchenwald “e tra essi uno che ha scritto un libro, Stefan Jerzy Zweg.

Stefan è il nome del piccolo protagonista , che il film racconti la sua storia?

Mi dispiace capire così poco di tedesco ,ma in questo film la forza crudele delle immagini ( così lontana dalle patinate ricostruzioni alla Spielberg o Benigni) mi ha tenuta sveglia a lungo anche dopo la fine .

Poi con pazienza (i vantaggi delle giornate vuote festive ) ho trovato tutto , anche il fotogramma del film che mi conferma tutta la storia . Era sul canale 3sat , non sarebbe male che qualche direttore di canale nostrano lo ricercasse , sarebbe da far vedere a coloro che ancora non credono all’orrore di ciò che è avvenuto nel secolo appena trascorso.