Meistersinger -capitolo due

 

Molti anni fa quando il Maggio Musicale Fiorentino era veramente una cosa seria vidi i miei primi Maestri Cantori e mi innamorai di Hans Sachs: Il ciabattino poeta , il punto di riferimento culturale di una città mercantile che viveva le sue giornante di gloria nella fierezza della sua Gilda dei cantori e nelle sue certezze di valori tradizionali.

Hans Sachs è un uomo non più giovane , è rimasto solo , ma la sua vena di follia “ il whan “ wagneriano gli consente di godere sia della stima dei suoi concittadini sia di coltivare le sue aspirazioni poetiche godendo della gloria che ne deriva.

Sachs è il chiaro alter-ego di Wagner , l’uomo della tradizione capace però di capire il nuovo e di coglierne anche tutte le spinte innovatrici.

Quando il cavaliere francone Walther von Stolzing entra a gamba tesa nell’agone musicale l’unico a capire il senso di novità che il giovane porta è proprio il massimo custode dei rigidi codici che sovrintendono alla gara di canto.

Sachs coltiverebbe anche il sogno di impalmare la giovane Eva ed è proprio nell’annusare il profumo dei lillà che il suo cuore si scioglie .

Pagina di un incanto sublime che si incrocia con la meravigliosa musica del Tristano , non a caso Wagner componeva le due opere nello stesso periodo e il poeta anziano , risvegliandosi dal suo sogno di gioventù finirà per aiutare il giovane a sconfiggere con la sua novità di canto la rigida regola dei Cantori ed a fargli impalmare la giovane fanciulla , premio per il vincitore della gara..

 

Tante cose ancora ci sarebbero da dire di questo personaggio così tanto umano e al quale Wagner fa anche dire che lui in fondo la figura di Re Marke proprio non la vuole fare .

Le autocitazioni si sprecano e la tirata finale contro la cultura latina che tanto faceva inorgoglire il caro zio Adolf va letta anche come un’invettiva contro quella Francia che aveva tanto penosamente criticato il Tannhauser e contro la quale il vendicativo Wagner lancia i suoi strali attraverso il canto orgoglioso di Sachs.

 

La divertente figura dell’allievo David che ad un certo momento di accorge pure che Johannes e Hans sono la stessa cosa e che quindi nel giorno di San Giovanni si deve festeggiare il suo padrone , la pesante burla nei confronti dello scrivano , l’accordo abbastanza sospetto col ricco padre di Eva , tutto è burla non però nel senso verdiano del Falstaff , qui la burla è sempre disegnata con più rigore e oserei dire con più pesantezza , come quella Madonna del Duhrer che in realtà non è mai esistita se è vero , come lo stesso Wagner nel suo Mein leben racconta ,di essersi ispirato piuttosto alla Madonna del Tiziano nella Chiesa dei Frari a Venezia.

 

MI fermo , il terzo capitolo lo dedicheremo al romantico cavaliere .