Il primo giorno di scuola

[bing_translator]

La scuola è cominciata e su facebook leggo messaggi di insegnanti che salutano gli allievi e gli ex allievi , leggo di amici non più giovani che rievocano la “loro” scuola di un tempo e soprattutto vedo tante foto perlopiù in bianco e nero con le file ordinate dei banchi , i ragazzini con i grembiuli : in Toscana bianchi e neri , nelle Marche a quadrettini bianco-rosa e bianco-celeste. Ovviamente aria di nostalgia , soprattutto penso per le proprie infanzie lontane , per un tempo lontano millenni da quello che vivono i ragazzini di adesso. Ci si alzava all’ingresso dell’insegnante , si diceva la preghiera prima di cominciare la lezione , si stava sull’attenti se entrava un ospite e  le classi erano rigidamente maschili e femminili. Non era una scuola migliore , era la scuola di un tempo lontano , oggi impensabile, certamente si è trattato  di una mutazione quasi genetica e velocissima .

La maestra Anna Loforese, la mia mamma

La maestra Anna Loforese, la mia mamma

Non credo che ci fosse molta differenza tra la scuola nella quale insegnava mia nonna e quella nella quale insegnava mia madre. Ma la nonna aveva cinquanta ragazzi in classe . C’è una foto incredibile di questa donnina piccola con tutti quei ragazzi , alcuni più grandi di lei sulla scala fuori della scuola  rurale  e la mamma che di scolari ne aveva già meno erano sempre più di trenta nelle foto di classe alla scuola Mazzini di Firenze. Non c’erano le faccettine colorate dei bambini che vengono da paesi lontani , non c’erano i tablet che fanno arrivare i bambini a scuola già digitalizzati e campioni del taglia e incolla.

La maestra Anna Loforese, la mia mamma

La maestra Anna Loforese, la mia mamma

Anche le mie due  sorelle sono state insegnanti , solo io che ho insegnato di tutto , dalla vela , al catechismo , al teatro. non sono mai stata ufficialmente della categoria. E’ per questo che oggi anch’io ho avuto voglia di scrivere questo benvenuto al nuovo anno scolastico con un saluto alle molte amiche che ancora insegnano e a quelle che pensionate sentono la nostalgia dei propri allievi. Ho mangiato pane e gessetto  ho detto tante volte ed è vero che magari pur standone fuori ho l’odore della scuola nel naso e quando ci vado per vari motivi ho sempre quasi un moto di nostalgia.Questo è il mio piccolo omaggio all’inizio dell’anno scolastico . Un solo rimpianto : che non ci siano più i maestri , come nella famiglia anche nella scuola le figure maschile e femminile erano utili . Io poi per i maestri ho avuto sempre una passione particolare , non che fossero più bravi  ma erano comunque l’altra metà del cielo ( con uno slogan rovesciato) anche nella scuola.