Die Eroberung von Mexico di Wolfgang Rihm

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Forse stavolta proprio non sono all’altezza. La musica contemporanea  non la conosco  e questa Conquista del Messico , se volessi essere sincerissima dovrei dire come Fantozzi che ” è una gigantesca bojata! ” . Ma poi ci ripenso e come sempre mi metto a pensare in positivo , che è sempre più utile e anche più educato . Comincio dalla location . Per ammissione degli stessi curatori la Fellsenreittschule e’ l’ambito ideale per la performance. Nell’ossesivo ritmo delle percussioni piano piano dall’essere volutamente accecati da sinistre luci gli spettatori scoprono macerie della nostra civiltà, auto sfasciate simili a mostri , lampi di accecante bagliore che sembrano cercare qualcosa anche tra il pubblico, copertoni abbandonati e su tutto questo un lindo ambiente piccolo borghese in cui una donna rassetta e custodisce con pignoleria.

L’arrivo del maschio , banale e con il mazzo di fiori in mano , prelude alla violenza che lentamente si realizza portando la donna alla sottomissione violenta fino all’arrivo , effettaccio banale , di tanti uomini in nero che scendono dalla platea, i nostri vicini di posto , guarda caso.  .  Poi arrivano le donne nude che soggiogano gli uomini , poi praticamente ne vengono tutti sconfitti , la macchina rossa bella lucida , penso si tratti di un nostro idolo consumistico viene allontanata in quinta. Montezuma ( lei ) e Pizzarro ( lui ) , muoiono tutt’e due su alcuni accordi a cappella , credo. Nessun applauso. Una fuga alla spicciolata in un brusio imbarazzante. Non ho voluto comprare il programma che sicuramente mi avrebbe spiegato i raffinatissimi perché di tanto spreco di energie e di denaro dai molti prestigiosi sponsor , tutti ben evidenti in alto , forse per indicare il nemico consumistico. Di teatro di ricerca ne ho visto e sentito tanto , questo spettacolo , ad essere buoni , mi sembra addirittura un po’ datato, non a caso viene da Artaud. Sulla musica non mi pronuncio ,per mia ammissione di colpa non l’ho proprio nè capita nè sentita. Tamburi lontani…fuori pioveva.