Cento !

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Quando nell’ottobre 2014 il mio blog Altrodime è passato sulla più prestigiosa piattaforma di WordPress non avrei mai pensato che diventasse questa cosa così importante per me . Mi piace cominciare con un numero : 27191 , tanti sono quelli che si sono affacciati alla mia finestra virtuale. Per me sono numeri da capogiro, in meno di un anno e questo è il mio pezzo numero cento. Oggi ho voluto festeggiarmi facendo una cosa particolare , un omaggio ad un grande scrittore da me molto amato : sono andata armata di mappe e di coraggio cambiando tre mezzi fino all’ Herzogpark alla casa di Thomas Mann. Di coraggio , perché mentre sono nei mezzi di superficie non ho paura di perdermi , quando entro nei meandri della metro ho paura di non avere  i riferimenti necessari per la direzione da prendere.

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Comunque il pellegrinaggio letterario l’ho fatto , per una blogger mi sembrava doveroso porgere un omaggio alla memoria di un grande scrittore vero, da parte di una  dilettante  come me. Devo parte del mio , diciamo così, piccolo successo ad un caro amico che mi ha preso per mano tanto tempo fa e mi ha guidato nell’avventura. A onor del vero , e mi dispiace di deluderlo un po’, devo dirgli che ci sono addirittura persone le quali  pensano che lui non esista , che sia uno pseudonimo di facciata , una sigla dietro la quale mi nascondo. Ho anche una pagina Facebook dalla quale si arriva al blog , ma il comportamento dei miei lettori è perlomeno curioso  anche perché i miei pezzi vengono pubblicati su diversi siti quindi con piü dispersione e infatti i numeri non corrispondono mai . Su Fb vanno di più , si fa per dire , i pezzi di costume , quelli nei quali parlo più delle cose del mondo di ogni giorno , pensieri sui libri che leggo e senza mai parlare di politica mi rendo conto che un po’ di politica ne faccio.

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Sul blog invece la fa da padrone Jonas Kaufmann , in fondo è a lui che è  dedicato e quando nelle mie avventure in giro per i teatri racconto dei suoi concerti , delle sue performance operistiche il blog si impenna e appare una curiosa freccetta verso l’alto che mi dice dell’ingorgo che il pezzo provoca tra i miei lettori. Ho anche alcuni amici particolari che mi commentano con assiduità, tra di noi si è creata una strana amicizia , quella tanto per restare in tema letterario che si chiama “affinità elettiva”. Su Facebook ci vanno soprattutto gli italiani , sul blog il resto del mondo , forse è per questo che i conti non tornano mai pari. In ogni caso grazie alla rete ho tanti amici e quando giro da sola in realtà da sola non sono mai e si è un po’ stupita di questo un’amica che per la prima volta è venuta con me alla Scala. Mi ha chiesto incuriosita : ma i tuoi figli lo sanno che sei famosa? No, non lo sanno , il mio mondo virtuale appartiene solo a me e al mio caro amico Marco Conti che esiste davvero e che anche questa volta mi ha avvertito che avrei dovuto doverosamente celebrare il traguardo raggiunto.

i love you

Orfeo hippy

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Piove , finalmente! Mi sveglia un grande scroscio temporalesco e la temperatura si abbassa di colpo . Tutto ok ,ma mi coglie impreparata per la mia solita gita del mattino. Eppoi ho un sonno pazzesco , anche ieri sera ho fatto tardissimo , prima in teatro e poi con il blog , non ho più la resistenza di un tempo. Esco barcollante , ma fa di nuovo caldo ,l’asfalto ribolle e le poche gocce di pioggia che cadono rade nella tarda mattinata mi riportano a leggere in albergo , nel corridoio che non è neanche una hall. Una gentile addetta alla portineria : greca parlante un ottimo italiano mi informa che dopo il Torbräu è il più vecchio albergo di Monaco. Dalla facciata sembrerebbe piccolissimo , ma poi si allunga molto in dentro. Crollo in camera e mi risveglia verso le due un diabolico promoter di Sky : questi hanno addirittura il mio cellulare, li odio!

Stasera in programma l’Orfeo di Monteverdi al Prinzregententheater. Ci vado volentieri , non ci sono stata mai prima d’ora. Vale la pena di andarci , me lo avevano detto che, nel piccolo , ricorda Bayreuth. Anche per la cerimonia delle trombe prima dello spettacolo e la spietata chiusura simultanea delle porte. Ma questo è un piccolo gioiello tutto affrescato e le poche foto che ho fatto lo documentano . Cerbere guardiane impediscono anche le foto degli applausi e quando il sovrintendente Bachler  ha insignito del titolo di Kammersänger il bravissimo baritono Christian Gerhaher…mi si era scaricata la batteria! Lo spettacolo si è rivelato prezioso come il teatro che lo ospita . A onor del vero io non ho proprio una gran propensione per il barocco e pensare due ore ininterrotte di  spettacolo mi avrebbero potuto anche impensierire. Ma la visione in streaming di questo gioiello mi aveva già convinto che sarebbe stato molto interessante. Molto di più , lo spettacolo è bellissimo , pieno di trovate , spiritoso , con costumi favolosi e al solito (qui a Monaco sembra normale) dato in maniera strepitosa.

La storia del cantore rock anni ’70 che arriva con la sua compagnia del genere hippy di Hair sul pulmino Wolkswagen è già un buon inizio , poi le trovate si susseguono : Caronte , Plutone , Proserpina e il mondo degli inferi , tutto una girandola di apparizioni e le due ore corrono veloci. Ovviamente tutto cantato in un bell’italiano correttamente scandito per ricordarmi amaramente quanto tutto questo mondo  sia nato a casa nostra e ora sembra proprio che in Italia ce lo siamo dimenticato. Nella compagnia di canto , oltre al già citato protagonista Gerhaher, una sola italiana , applauditissima: Anna Bonitatibus, il resto composto da cantanti di ottime scuole di canto francesi, tedesche , inglesi ,  austriaci , croati. L’Ensamble barocco del Bayerischen Staatsorchester diretto da Christopher Mould , il coro , tutti giovanissimi , Zürcher Sing Akademie., la regia di David Bösch. Consegna finale dell’onoreficenza al protagonista , pubblico in delirio, anche stasera torno in albergo appagata.

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