Passa la vita mia come una bianca vela…

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Niente da fare, Giordano ha colpito ancora, da due giorni ho nella testa quest’aria e mi rimangio tutto quello che ho detto e scritto a proposito dello Chenier datato.

Sarà colpa del meraviglioso tenore, sarà che era nella mia testa di ragazzina, sarà che sono una inguaribile romantica che perdipiù ha passato la metà della sua vita sulle barche a vela ..

Sarà tutto questo, ma da quando sono tornata da Londra mi canticchio continuamente nell’animo tutte le arie di Andrea Chenier, anche se poi sono anche quella che ha notato senza mitizzare il bruttissimo attacco di ”ora soave”.

ANDREA-CHENIER

Fotografia di Bill Cooper © Tutti i diritti riservati

Lo avevo già colto ascoltandolo alla radio, lo avevo anche più sofferto direttamente a teatro. Ma cosa succede a Kaufmann in quell’attacco che Stinchelli ha paragonato al ciglio di una porta arrugginita?
L’ho risentito diecine di volte e ho capito che forse il tentativo di Kaufmann di partire talmente basso da faticare l’intonazione era la sfida che penso si sia dato da solo per riuscire a partire in pianissimo e fare una di quelle scalate che solo lui sa fare, ma che forse nelll’impervia partitura di Giordano diventa una sfida quasi impossibile.Ho tentato di paragonarla alla altrettanto difficilissima apertura “Goooottt“ dell’aria di Florestano nel Fidelio.

Non a caso Kaufmann stesso ha raccontato di averci messo quattro anni a convincersi ad accettare la parte per poi riuscire in quella partenza in pianissimo che ha del miracoloso.

Non sono una musicologa e nemmeno una maestra di canto so solo che qualche volta se si tenta un difficilissimo passaggio acrobatico sul filo ci si può fare anche molto male.

Qualche kaufmanniana di area mitteleuropea può condiderare blasfemo anche solo criticare il divino.

Io lo faccio per amor , gli voglio tanto bene e so che anche queste sue sfide vocali a se stesso lo fanno quel grande cantante che è.

Forse l’attacco di “ora soave” non è perfetto, ma certamente non è neanche il cigolio di una porta arrugginita, è la scommessa di un grande che vuole tentare strade mai battute e che anche lui percorre con fatica. Ma sono sicura che se ci sarà una ripresa dello Chenier a breve lui riuscirà a stupirci ancora una volta con un prestigioso attacco in pianissimo della famigerata aria.

Intanto mi godo “passa la vita mia come una bianca vela e “ come “un bel di di maggio“ che sono l’equivalente di miele puro per le mie orecchie, me le risento nell’anima e ringrazio la vita che mi ha permesso di godere ancora di questi immensi doni che sono l’unico motivo per apprezzarla veramente.