Singspiel senza spiel …

 

singspiel

 

Se un ‘opera si chiama singspiel un motivo c’e’ . Si tratta di un tipo di spettacolo un po’ lontano nel tempo e nel caso specifico mi riferisco a Mozart .

Il ratto al Serraglio o se volete ” Die Entfürung aus dem Serail ”   e ‘ un singspiel molto divertente ,l’ultima volta che lo avevo visto , non piu’ di qualche mese fa a Berlino mi ero divertita molto .

Stasera invece , idea geniale del BSO , hanno levato i dialoghi dall’allestimento per renderlo , credevano , piu’ leggero e sostituirli , in parte, con una ragazza in chador , ma non e’ che al momento l’idea faccia ridere piu’ di tanto , che raccontava i dialoghi mancanti .

Risultato una noia mortale , appena alleggerita dall’eleganza dei divani colorati su cui scorrono odalische danzatrici.

Contornata da giapponesi in catalessi ho cominciato a pensare tristemente che di questo passo finita la generazione dei vegliardi in carrozzella , con stampelle o comunque gia’ incartapecoriti chi mai piu’ verra’ all’opera se seguitano a dilaniarla in questo modo ?

Al solito un’ottima compagnia di canto , sigla di garanzia di questo festival , con perfetta orchestra piena di giovani instancabili . Qui si fa spettacolo ogni sera e non c’ e’ neanche molto turn-over tra i volti nella buca.

Cito i bravi cantanti a cominciare dal sempre elegantissimo Pavol Breslik, Belmonte , Albina Shagimuratoya, Konstanze , Sofia Fomina , Blondie , Mattew Grills , Pedrillo e il bravissimo Osmin di Franz -Josef Selig.

Direttore Christopher Moulds e Inszenierung discutibile di Martin Duncan.

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