Otello a Monaco

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Ho sempre sostenuto che gli spettacoli si valutano solo dal vivo e non c’è streaming che renda l’emozione del teatro e questo Otello non fa eccezione .

Ma contemporaneamente le incongruenze della regia si esaltano e allora conviene abbandonarsi all’onda magica della musica verdiana , alla incredibile direzione di Petrenko che sembra addirittura guidare con il gesto anche le voci e lo spettacolo si fa bellissimo , si segue praticamente in apnea perché con interpreti di questo livello di accuratezza si dimenticano le esasperate geometrie del fazzoletto , la gestualità precisa e reiterata , l’impostazione sicuramente discutibile della regia .

Dal  potente coro iniziale fino allo chiudersi della tragedia non c’è  un attimo di caduta , spettacoli di così tanta perfezione credo si possano vedere poche volte nella vita .

Certo che partendo dalla novella italiana del Cinthio a cui si è ispirato Shakespeare e proseguendo fino al capolavoro di Verdi si potrebbero obbiettare molte cose, , ma la regista ha scelto una sua strada centrando la vicenda sulla figura di Desdemona e questo è sicuramente corretto , solo che la fanciulla veneziana , incauta e innamorata dell’amore non si rende conto di scivolare nella sua fine mentre la Desdemona di Anja Harteros é una donna matura , forse anche abbastanza stanca del matrimonio e parimenti lo è il suo spento marito , onusto di glorie ma disilluso della vita .Devo dire che comunque ci ha fatto ascoltare una” canzone del salice” di rara bellezza.

Ci voleva un grandissimo Jonas Kaufmann per trovare il registro giusto per regalarci questo Otello stanco , rendere credibile la sua caduta nella follia , darci un’interpretazione forse irripetibile del ruolo. Sicuramente lui aveva già fatto suo il personaggio lo scorso anno sotto la mano esperta di un amico , ora ce lo rende rovesciato , diverso  , anche se altrettanto memorabile

Tutto più facile per lo Jago di Gerald Finley , abituato ai classici ruoli italiani mozartiani e forse per me anche un po’ troppo accentuato nella mimica . Personalmente il suo ruolo , ineccepibile sul piano musicale , mi è sembrato un po’ troppo marcato scenicamente , ma forse è un po’ colpa della regia .

Lo sconvolgente duetto con Otello sul letto traballante è una di quelle immagini forti che difficilmnte si dimenticano.

Accettata comunque l’impostazione si può  solo dire che uno spettacolo di questa perfezione difficilmente lo si vedrebbe in Italia . Qua si capiscono le settimane di prove , gli equilibri perfetti nei piani di scena , gli impercettibili e fantastici movimenti corali.

Inutile quindi soffermarsi sui tanti perché inspiegabili. Chiaro il gioco del doppio spazio , la solitudine finale di Otello davanti al letto vuoto è , se possibile , un ulteriore accentuarsi della tragedia , meno però si capiscono particolari quali la povera Emilia che sembra Cucciolo nella veste nuziale di Desdemona, i i calzini mefistofelici di Jago , la veste fiorata del medesimo con spoliazione dell’unico suonatore nero.

Sono solo piccole notazioni inutili di un risultato alla fine mirabile sotto tutti gli aspetti.

Domanda finale : se qualcuno mi chiedesse quale DVD di Otello comprare , se quello bellissimo di Londra o questo più spelacchiato di Monaco direi di comprarli tutt’e due , nella loro diversità sono egualmente bellissimi.

2 thoughts on “Otello a Monaco

  1. Grazie Adriana, aspettavo il tuo commento con molto interesse, non è così diverso dal mio, personalmente si può calibrare meglio questo meraviglioso Otello con tre strepitosi artisti e un direttore sublime. ♥

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