L’aria che tira

Si può guardare una crisi di governo in tanti modi , aldilà dei risultati finali , è comunque interessante notare alcune costanti che le immagini formali delle delegazioni che entrano ed escono dai colloqui col Presidente della Repubblica ci raccontano molto più di quanto le loro parole dicano.

Intanto è palpabile vedere che gli italiani sono mediamente più alti , più ben vestiti e più piattamente livellati ad un format  funzionario-europeo più di quanto alcuni di loro lo siano allineati a parole.

Predominano i blu ministeriali , giacche a un bottone , cravatte in tinta unita che salvo alcune eccezioni non sembrano più bandiere atte a qualificarli immediatamente .

Scarseggiano , e di molto , le donne : le si vede ancelle solerti scortare i notabili , funzionarie funzionanti ed efficenti.

Poi quando si arriva al raccontino finale i maggiori partiti restano “uomini soli al comando” , salvo una molto angolata vicesegretaria di sinistra , come dire che le quote rosa sono state rimesse nel cassetto da molto tempo.

Eccezione lo fa il veccho leader decotto , lui si contorna ancora di donne , tanto sa che che fino a che campa poi alla fine conta solo lui.

Qualche siparietto divertente ce lo offre la “delegatia” delle autonomie . Qui brilla una signora dal duro accento altoatesino che ( ed è l’unica invero) a cui piace il Conte disarcionato azzimato ed educato , aggiunge a mo’ di Biancaneve , al disopra delle parti (!) .

Brillano invece le donne reporter, parlano , parlano anche del nulla con grande professionalità e brillano anche le donne giornaliste commentatrici .

Difficile che dicano castronerie e difficile anche che esordiscano con il “ come giustamente ha detto chi mi ha preceduto”.

Hanno le loro idee e le professano con quell’occhio più pratico di cui questa metà del cielo è mediamente più dotata del lambiccante pensiero filosofico che resta prerogativa del maschio politico pensante.

Resta da dire che questa è la vera arma vincente della televisione , oggi le statistiche ci dicono che molti italiani hanno preferito seguire le vicende del proprio paese invece di rifugiarsi nei programmi d’intrattenimento o nelle notizie sportive.

Non è un brutto segnale , comunque la si pensi.

Resterebbe da parlare del ruolo determinante dello zainetto e del trolley, per questo rimando   alla prossima puntata , tanto la telenovela continua.

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