IN PINACOTECA

Chiudo la mia tre giorni a Monaco con una bellissima serata : in un giorno in cui c’erano L’elisr allo Staadsoper e una Liederabend di un famoso baritono al Prinzgententheater pochi fortuna eletti si sono incamminati verso la Alte Pinakotehek per un evento discreto e prezioso: un  concerto di musica barocca.

Un pubblico direi domestico , poco turistico ,le voci basse ,signore più o meno giovani in tailleur, uomini con la giacca , senza quella eleganza sfacciata che ci si potrebbe aspettare.

Il programma è intitolato : il Mondo di Bach :suonano in quartetto quattro donne e un uomo al decoratissimo cembalo nero e oro.Due violini , una viola , una viola da gamba antica.

Le sedie sono messe in poche file ordinate che s’irradiano anche ai lati del piccolo complesso musicale.

Alle pareti i personaggi di Remband e i Rubens sembrano ascoltarci compiaciuti.

Difficile spiegare quanto sia piena la mia felicità : da anni ormai cerco di fare coincidere il mio programma a Monaco con questa serata particolare . Della prima volta che per caso mi capitò di andarci ( era un sera che sembrava vuota e diventò un evento bellissimo) io so che devo prenotare molto per tempo.

Le sedie sono poche , non sono numerate e chi arriva per tempo si mette seduto in posizione migliore. Io stavo benissimo in quarta fila , con alle spalle una elegante coppia di Rembrand, ne faccio la foto copertina.

Nell’intervallo il pubblico gira tra le ricchissime sale del Museo tra custodi impettiti e sorridenti: si sentono guardiani di un tesoro e guardano compiaciuti questo pubblico particolare.

Sulla scalinata all’esterno molti con il biglietto “Suche Karte”avevano aspettato invano speranzosi di qualche defezione che non c’è stata.

Il programma , tutto Bach , nella mia fretta di salire mi ero scordata di prenderlo alla cassa del Museo: un signore gentile alla mia sinistra me lo ha dato da leggere , una signora alla mia destra è venuta in mio soccorso  prestandomi una preziosa sciarpina perché soffiava una specie di tramontana dai bocchettoni del soffitto : per proteggere i quadri , mi ha spiegato ,quasi scusandosi ,uno dei custodi.

Vanamente ricercato sul programma on line so che la seconda parte era tratta dall’Arte della Fuga , di più non so dire , ma  anche se avessi riempito il mio blog di tutti i titoli dei pezzi , non avrei raccontato della serenità che questa musica perfetta provoca nella mia mente.

Bach è tutto questo : sembra che le idee di un’anima stanca si  distendano , tutto è riposo e insieme vigile attenzione .Comunque per la cronaca qualcosa ho ricavato, psicologicamente soddisfatta aspettando vanamente dei taxi all’uscita ( che non arrivavano ) sono rientrata a piedi all’albergo , anche i miei consueti dolori si erano acquietati.

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