Diario viennese –

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Un giorno vuoto di spettacoli, aria tiepida di autunno. Andiamo in macchina a Grinzing , un mio vecchio desiderio realizzato dai miei cari amici.

In realtà volevo soltanto andare a salutare Gustav Mahler nel suo ultimo riposo. C’è anche la amatissima Alma a pochi passi da lui, con tanto di due cognomi e non sono tutti lì gli uomini della sua vita.

Un piccolo cimitero , mi ricorda le Porte Sante a Firenze, le stesse statue dolenti , più o meno tutte della stessa epoca.

Poi rientriamo verso la città, anche se Valeria ha un programma che si realizza a metà, siamo tutti stanchi e forse la serata emozionante del giorno prima ci ha un pò provato.

Ceniamo al Getreidenmarkt, enorme Cordon Bleu….pretendo troppo dalla mia disappetenza.

Mercoledì 16. Al Musikverein.

Se chiedo a cento persone se sanno cosa sia mi devo spiegare dicendo : è quella sala dorata dove fanno il concerto di Capodanno…e non sanno che quella serata è solo per i turisti e per le tv: in quella sala dall’acustica incredibile c’è un concerto al giorno e si tratta sempre di livelli straordinari.

Ci stanno di casa i Wiener Philarmoniker anche se stasera ci suoneranno i Wiener Synphoniker diretti da Philippe Jordan.

Un programma raffinato e forse un pò difficile per il gentile signore indiano che mi siede accanto, poi mi spiega che è il sogno di una vita essere riuscito ad ascoltare musica in questa magica sala.

La prima parte comincia con una breve corale di Bach, su testo di Martin Lutero. Segue Arvo Pàrt con Sette Antifone per coro a cappella e sono i grandissimi Wiener Singverein. La prima parte si chiude con il Magnificat di J.S.Bach per soli ,coro, orchestra e basso continuo. Tra i solisti Michael Volle ,lo avevo lasciato Hans Sachs a Bayereuth, lo ritrovo a Vienna una sera qualunque.

Per fortuna mi ero comprata il programma , anche se in tedesco , ma qualcosina comincio a capire e soprattutto a ricordare , infatti la seconda aria per soprano me la segno mentalmente : Et exsultavit spiritus meo in Deo salutari meo, dolcissima con oboe….

Seconda parte con la grande orchestra completa e la Quinta sinfonia di Mendelssohn , Reformations: mi è volata in un attimo , dal dotto programma dovrei trovarci tante cose : dall’Amen di Dresda fino a riprendere la prima corale di Bach , mentirei se dicessi di avere capito tutto , certo che l’ho trovata bellissima e Jordan questa volta mi ha davvero incantato.

Ogni tanto la vita mi ha regalato una serata in questa magica sala, fortunati i viennesi che ci possono venire tanto spesso e oltre a tutto non è neppure così cara come si potrebbe pensare .