L’opera in manicomio

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Una cara amica austriaca che scrive sempre in maniera spiritosa sia in tedesco che in inglese e che io leggo …anche su Googlletraslator…ha rilasciato una divertente recensione su una Lucia di Lammemoor a Graz che mi consente di riprendere il discorso sulle messe in scena “ innovative” in generale.

La povera Lucia è spesso vittima di queste performance , a mia recente memoria me ne ricordo due o tre , diciamo così per esemplificare, moderne.

In alcuni casi il risultato è elegante , le idee mi hanno convinto  ( vedi Monaco) , in altri casi un po’ meno .

Ma il discorso lo allargherei al solito su messe in scena belle o brutte.

Intanto l’idea di ambientare l’opera in manicomio di per sé non è poi così originale : spesso nelle opere i personaggi si comportano talmente da matti che  non ci vuole molto a metterli addirittura in un  ambiente adeguato .

Citando a memoria qua e là ricordo una Dama di picche a Firenze , diversi anni fa, poi più recentemente una Suor  Angelica e ora tocca alla povera Lucia che evidentemente ispira molta truculenza e molto sangue .

Ne ricordo una letteralmente affogata nel rosso liquido di tutto il palcoscenico.

Ho dovuto assistere anche a una Desdemona “disturbata” , tanto per restare in tempi relativamente recenti .

 

Ora , se è chiaro che non si possono più vedere le messe in scena “in costume” , specie se accompagnate da fondali classicamente dipinti come le tele pompiers dell’Ottocento , né si reggono più i cantanti impettiti al proscenio , magari a morire letteralmente in piedi , altrettanto non si può sopportare ulteriormente la prevaricazione registica sul “concept”.

 

Devo a una recente visione in streaming l’avere finalmente capito la  “trama” del Boccanegra : eppure ne avevo viste anche di mirabili , compresa quella di Strehler / Abbado ma se avessi dovuto raccontare ad un neofita la storia mi sarei ancora intrecciata sui vari Adorno&Grimadi&Fiesco&Albani…..

Al solito , mi convince la resa drammatica , il recitar cantando , l’emozione finale che è tutta nella musica e che abbisogna di ben poco altro per arrivare al cuore.

 

Un’ultima notazione . D’accordo ,  facciamo tutto in abito moderni : costano decisamente meno e si trova tutto riciclabile nel trovarobato , ma già che ci siamo evitiamo i colori verdino-acidi cari ai costumisti germanici .

C’è la bella soluzione in bianco /nero : uomini giacca e cravatta , donne in tubino . Variazione per extra –large : tutto beige . Garantisco che funziona.