Die Fledermaus con Kaufmann

 

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Pubblicizzato nel segno di Kaufmann quest’anno il concerto dal Semperoper di Dresda prevedeva un  programma con le musiche del Pipistrello di Strauss.

Grande attesa mediatica , quello di Dresda è un concerto che viene molto riciclato sui siti dedicati e quindi ne avevo visto anche varie edizioni precedenti.

Ebbene posso dire che quello di ieri sera è stato piuttosto modesto e che le frizzanti musiche viennesi non sono riuscite a riscattare la poca allegria che comunque le notissime musiche generalmente provocano.

Chiudiamo l’anno in allegria , ma un’allegria falsa come erano false le mossettine del grande tenore che forse ne vuole fare troppe .

Non si capisce poi , dato che un nuovo figlio lo aspetta la sua nuova moglie , sia lui ad ingrassarsi a vista.

Il personaggio di Eiseinstein è troppo noto per non sapere la serie di gags ed equivoci che la trama viennese gli regala.

Ebbene in questa occasione il Nostro non ha proprio brillato per originalità, le solite faccettine , qualche tentativo di ballo (è noto che tra le sue molteplici e indubbie qualità non ci sia proprio l’abilità di ballerino ) e tutto è filato tra l’indifferenza e anche un filino di noia .

Qualche vuoto anche tra le file in platea, nessun tentativo di regia per il coro i cui abiti sapevano ahimè tanto di trovarobato e una specie di tristezza che prende regolarmente nei veglioni di Capodanno.

L’anno si chiude con bellissimi ricordi delle prestazioni del grande tenore ,credo di non essermi persa quasi nessuna delle sue mirabili performance durante l’anno e se dovessi dire quale è stato il ricordo più bello direi la stupenda Walchiria , sentita da lui per intero per la prima volta dal vivo.

Il suo Sigmund resta nel cuore anche se non è più il bellissimo fuggiasco della lontana versione del Met.

 

L’anno nuovo ripartirà all’insegna di Mahler, ho ancora dei nuovi appuntamenti con lui . Sempre meno e sempre meno trepidante alla vigilia anche se so che mi basta sentire le sua calda e inimitabile voce per ricadere regolamente vittima del suo fascino istrionico dal quale comunque mi sono salvata guardando devotamente il Concertone di Dresda .

Ho pensato con soddisfazione che ho fatto bene a non spendere quei soldi per andare a sentirlo di persona.