Un grande amore

 

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Una confessione molto privata : nella mia vita ho avuto tanti amori : umani , letterari , veri o presunti ma sotto a tutti sempre ha serpeggiato un amore profondo ..l’amore per il teatro .

Mi si può domandare quale tipo di teatro : di parola , musicale , classico , moderno , di ricerca ..

Se scatta la magia il teatro è tutto bello , a me basta l’odore delle tavole di palcoscenico ed è subito incanto.

Scrivo questo oggi perché ieri sera si è ripetuto per l’ennesima volta il miracolo di una serata particolare : in un piccolo teatro all’taliana della provincia di Ancona , nell’ambito di una altrettanto piccola rassegna di teatro della scuola è andato in scena uno spettacolo un po’ speciale dal titolo sibillino : da Orfeo a Orfeo .

Una piccola cosa , davanti ad un pubblico perlopiù di familiari,( lo spettacolo andrà in Sicilia nell’ambito della rassegna di teatro classico dei giovani e poi si replicherà ancora una volta …in città) ma la tensione e il successo ottenuto mi spingono a spiegare ancora una volta quanto sia prezioso il fare teatro,  ma soprattutto farlo con rigore perché ai giovani questo serve , la serietà e la disciplina e questa è una esperienza che permette loro di farne un tesoro prezioso per il resto della vita.

 

Un po’ di storia dello spettacolo di quest’anno : ..mi trovavo a passare di lì, non per caso , a Monaco di Baviera ,Prinzregententheater : l’Orfeo  di Monteverdi in versione hippy , mi piace moltissimo e comuncio a studiarmi il mito di Orfeo , un mito complicato e trasversale , ma non abbiamo un testo classico unico a cui attingere e alla fine della ricerca trovo un testo che mi  porta fino a  Pavese : i Dialoghi con Leucò ..e il cerchio si chiude.

Grazie al lavoro prezioso di una ottima operatrice teatrale il testo viene cucito , i ragazzi provano , la fantasia al potere ,perchè i soldi sono sempre pochini o addirittura nulli .

Le musiche dal vivo in scena , i costumi trovati in cantina , la contaminazione tra classico e moderno ( una carta vincente ) , si lavora per un anno e mi trovo a pensare al miracolo che si ripete , puntualmente !

Una prova tecnica luci , neanche una generale , neanche un’”italiana” ma le cose vanno , la platea attenta e l’applauso alla fine con quel momento di silenzio in più che racconta più di ogni altra cosa che lo spettacolo ha funzionato.

 

Ormai sono tanto avanti negli anni da permettermi anche il lusso di scordarmi quante volte la magia si è rinnovata , ma io so che certe esperienze che nascono da altre esperienze ( colpevole spesso un riccioluto straordinario attore –cantante, un amore nell’amore )   mi fanno ancora sentire giovane dentro : nel pomeriggio zoppicavo per un’antipatico reumatismo ad una gamba .

La sera saltellavo sulla perigliosa scala del palcoscenico …il  teatro come terapia anti-age.