Ascoltare Wagner

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Il secondo atto del Tristan da Boston è arrivato sui nostri computer nella prima mattinata generosamente condiviso da volentierosi/e che hanno registrato alle due di notte ( ora europea).

La prima impressione è stata quella di capire ancora una volta ,se ce n’era bisogno ,che Kaufmann è un fuoriclasse per la rotondità del suono , per il colore della voce e per la perfetta dizione che mi ha permeso di seguire facilmente anche il libretto, cosa che ahimè non avveniva con la Nylund , vuoi perché il registro femminile più difficilmente è intelleggibile ( Callas a parte), vuoi per la minore resa drammatica dell’interprete.

Emozione garantita , ma …poi ho avuto bisogno di qualcosa di più e ho ritrovato nel mio prezioso archivio operistico il Tristan und Isolde della Scala nel 2007 e ho capito cosa mi è mancato nel concerto di Boston.

Non si può cantare il secondo atto uno di qua e uno di là dal direttore , in frack lui , in abito paralume lei , con lo spartito davanti : si perde la sensualità viscerale , la carica erotica che la musica ci regala in onde successive che ci lasciano senza fiato .

Un musicologo ha detto che nel secondo atto del Tristan si contano sette orgasmi ..ed è vero.

Ma uno dei due da solo non ce la fa, d’altra parte in un analogo concerto al Festival di Lucerna nel 2004 diretto da Abbado si era visto nella forma semiscenica una soluzione decisamente più aderente alla musica.

Se questa era la prova per Jonas per riuscire a superare il tabu..wagneriano ne è uscito in maniera trionfale ( anche se il terzo atto non scherza in quanto a lunghezza!).

Per affrontare la montagna in teatro però gli ci vuole una partner all’altezza  ( i brividi che mette Waltraude Meier!!!)  ne sono la conferma.

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Gli americani hanno molto elogiato l’interprete di Brangäne , forse anche perché il fascino della voce lontana  (Habet acht! ) è stupefacente ,Andris Nelson è un buon direttore e l’orchestra di Boston di ottimo livello.

Se mi si permette di dirlo : Kaufmann merita ancora di più.