la quotidiana follia

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Palpiti e fremiti nel mondo della lirica circa l’apertura della Scala , ma il mondo va avanti lo stesso nella sua quotidiana follia.

 

Ciclicamente sembra che la nostra stampa e soprattutto la nostra tv non sappia fare altro che inseguire se stessa.

Da giorni si parla solo di violenze passate , memorie anche lontanissime di palpeggiamenti osè, la fila delle povere stuprate per fare carriera è lunghissima, anche i poveri ex giovani attori subirono in silenzio.

Poi tutti insieme se ne sono ricordati e la stampa si riempie di storie pruriginose in cui oggi le vittime sembrano essere piuttosto gli accusati.

Del povero Kevin Spacey, attore bravissimo, sapevamo tutti che era omosessuale , anche se personalmente non ho grosse frequenze nel mondo dello spettacolo negli States. Non mi cambiava niente, stimavo la sua arte e tutto finiva lì. Invece no, uno strano puritanesimo di ritorno invade la stampa e molti affermati personaggi devono passare brutte notti a ripensare cosa hanno fatto durante una sbronza trenta anni fa.

 

Contemporaneamente il solito folle radicalizzato terrorista prende un pulmino e lascia una tremenda scia di sangue su una ciclabile a NewYork e la notizia si perde dopo due giorni nelle pagine interne : dal lungomare di Nizza ai ponti di Londra, dai mercatini di Natale alle Ramblas di Barcellona.

La fila è così lunga che l’opinione pubblica mitridatizzata perde il conto delle vittime.

Intanto il Mediterraneo seguita a restituire cadaveri, i numeri non contano quasi più.

Siamo di fronte ad una mutazione totale dei valori etici o la stampa, i social e la TV sono i veri colpevoli di questo imbarbarimento della specie ?

 

La televisione si può chiudere, i giornali non leggerli ma i fatti restano e restano anche le conseguenze politiche di questa deriva malata.

Infatti poi nei nostri paesi cosiddetti civilizzati assistiamo a rigurgiti di destre profonde , viviamo un mondo malato e imbarbarito.

Un bellissimo libro di Ferdinando Pessoa :L’anno della morte di Riccardo Reis parla del 1936, in quell’anno le sinistre perseno ovunque il loro afflato di speranza: rileggendolo capiamo che i corsi e ricorsi della storia non insegnano niente, si torna a sbagliare ciclicamente,con l’aggravante che adesso il mondo gira a una velocità impensabile solo la generazione precedente.

 

Oggi il mio piccolo spazio del blog non riesce ad essere leggero , me ne scuso con gli affezionati lettori,ma anche questo esagerato bellissimo autunno non sembra essere motivo di serenità.

A quando con la pioggia arriveranno esondazioni e smottamenti? Al solito i vecchi ombrelli non basteranno.

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