Fuori tema

 

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Questo spazio , nato per raccontare di musica , con un protagonista molto amato , piano piano è diventato una specie di diario :

ho scritto di tutto , soprattutto riguardo a JK e alle sue meravigliose interpretazioni , ai suoi momenti di crisi , ai suoi ritorni trionfali,
ma ho anche scritto di me , della vita che mi circonda , degli eventi del mondo.

Non ho mai voluto parlare di politica ,anche se il blog è una parte di me , non mi pareva lo spazio giusto per certi argomenti.

Recentemente però grandi eventi sovrannazionali sono diventati così importanti che il tacere mi è diventato sempre più difficile.
Mi riferisco in primis alla Brexit e da pochi giorni all’elezione , veramente sconvolgente , di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.

Il terribile rigurgito dei populismi attraversa tutto il nostro cosiddetto mondo civilizzato.

E questo mi fa paura.

Oggi ricorre un anno dalla strage del Bataclan e sembra già si trascorso un secolo , dieci anni dopo l’undici settembre il terrorismo islamico ha bussato anche alle porte della vecchia Europa, nel nostro ventre che credevamo sicuro: Parigi e Briuxelles.

Intanto una ondata di dimensioni bibliche porta verso le nostre terre migliaia di disperati, ma saranno molti di più , i poveri dannati della terra che fuggono dalle guerre e dalle carestie :
dalll’Africa in primis e anche da quella che era la culla della nostra civiltà mesopotamica : dall’Afganistan , l’Irak , la Syria nelle due rotte della disperazione .

il Mediterraneo per gli africani , la rotta balcanica per gli altri.

Siamo in una di quelle ere di cambiamento epocale e sembra che pochi riescano a leggerle correttamente.

Le risposte sbagliate sono tante : l’innalzarsi dei muri è la più ferocemnete cretina , ma è anche quella che sventolata sapientemente dai manipolatori delle masse incolte riesce a ottenere il maggiore consenso.

Ripenso le parole di Primo Levi : voi che dormite tranquilli nelle vostre case…non ci sono più case sicure e contemporaneamente non c’è nessuna attenuante per chi non vuole impegnarsi per spiegare , per tranquillizzare , per chiarire , per raccontare il corso della storia che inesorabile si ripete nei secoli.

Gli uomini civili dei nostri paesi hanno il dovere di farsi avanti , quello che è in gioco è di nuovo il futuro della civiltà tutta: non è nascondendoci dietro la mano , come fanno i bambini quando credono di nascondersi chiudendo gli occhi .

Ecco perché oggi il mio blog non è leggero , non potrebbe esserlo perché mi sentirei colpevole :
usciamo tutti allo scoperto , noi che abbiamo letto più di due libri abbiamo il dovere di uscire per le strade a spiegare , a tranquillizzare e se servirà anche a combattere per la conservazione di quel bene prezioso che comincio ad avere paura a pronunciare , la democrazia, non sarà tempo perduto.

 

Il 4 di dicembre in Italia si vota un referendum che potrebbe cambiare alcune parti , non le fondamentali , della nostra Costituzione.

Putroppo una parte del paese ha pensato bene di farne una battaglia contro il Governo e in modo particolare contro il premier Renzi.

Queste persone , ho molti amici tra loro ,non hanno capito che non è una battaglia contro una persona ma una tappa di avvicinamento a standard europei che ci renderebbero più forti proprio nei confronti di quell’Europa chiusa nei Trattati che è ancora sorda alle nostre legittime richieste in merito ai problemi dei migranti e alla nostra necessità di fare fronte alle emergenze naturali che colpiscono il nostro paese .

C’è molta più credibilità nei confronti dell’Italia all’estero da quando c’è questo governo . Lo dico in base alle mie molte trasferte e ai tanti incontri che ho con la gente comune in Francia , in Germania e anche in Inghilterra.

Possibile che da noi prevalga la logica” dalemiana “tanto cara alla sinistra di sempre che porta catastroficamente al nostro indebolimento sullo scacchiere internazionale?

Sono andata fuori tema nel mio blog “ musicale” ma questa volta desidero far conoscere a tutti i miei lettori che voterò SI e se sono uscita così clamorosamente di tema l’ho fatto perché sentivo fortemente il dovere morale di farlo.