Un paese fragile

 

 2007-06-21 008

 

Una cena in famiglia , si festeggia , con ritardo , il mio compleanno . Prima erano tutti più o meno in vacanza e finalmente ( mancano solo un paio di nipoti  ma siamo tanti lo stesso )una bella riunione tutti insieme.

A letto serena , per quanto si può essere sereni con tanti figli e nipoti ,ognuno con la sua storia e i suoi problemi , con tanti anni addosso e fortunatamente un gran sonno per  chiudere la bella serata .

Poi alle 3 e 36 il letto ha cominciato a ballare , si è fermata la vecchia pendola in cima alle scale e ho riconosciuto il vecchio terry , quello che viene spesso a farci compagnia anche solo per ricordarci tutta la nostra fragilità umana.

Ormai sveglia ho aspettato un secondo tremore , sicura che ci sarebbe stato ed infatti è arrivato puntualmente dopo un’ora.

Niente da fare , chi è abituato a vivere in terre ballerine ormai conosce i vizi del vecchio sordo nemico che abbiamo sotto i piedi .

Ma alle sei quando ho visto , aprendo la televisione , cosa era successo un centinaio di chilometri più a sud ho capito che per noi stavolta era stata solo una specie di leggero promemoria.

Nel cuore del cuore d’Italia , tra quattro regioni :Lazio , Umbria Marche e Abruzzo in un  anello di antichi bellissimi borghi medioevali , una specie di sintesi della bellezza nascosta di un paese bellissimo che non mostra tutti i suoi segreti ,si è scatenato un inferno .

Qui il terremoto ha mostrato il suo ghigno feroce abbattendo case , chiese , locande e tante , troppe vite umane perché come era successo cinque anni fa all’Aquila , nel cuore della notte è più facile colpire a tradimento le persone tranquille nei propri letti.

Siamo un vecchio , spesso disordinato e malandato paese ma quando arriva la nera mano della morte arrivano tanti angeli soccorritori : la commovente testimonianza dei meravigliosi Vigili del fuoco , dei  carabinieri , della Croce rossa e di tanti tanti volontari accorsi subito da tutto il paese , compresi gli africani richiedenti asilo ospiti dell’ascolano.

Che strano paese l’Italia .

All’estero ci considerano poco da questo punto di vista , purtroppo prevale lo stereotipo dell’italiano magari creativo nelle arti , ma molto più considerato come mafioso , camorristico , poco ordinato e poco solidale , diciamolo chiaro siamo considerati molto cialtroni.

Invece no , noi siamo tante cose , è vero , ma siamo anche quelli che in Mediterraneo ancora salvano tanti disgraziati migranti , siamo ,insieme ai tanti bistrattati colleghi greci quelli che accolgono  sulle nostre spiagge chi scappa da guerre , fame e genocidi, siamo i paesi del sole che quando serve hanno ancora nell’anima tanto calore da condividere con chi soffre .

La televisione racconta con lucida spietata cronaca il terribile effetto dell’ennesimo tragico evento naturale.

Un’altra ferita che non si rimarginerà nel nostro antico paesaggio e  ancora non è finita la conta delle vittime .

Guardo le immagini e vedo sulle macerie i punti colorati dei tanti volontari che scavano , spesso anche a mani nude . Mi pare l’unico conforto.

Mi piace anche vedere i messaggi di chi l’Italia la ama davvero , come Anita Rachvelishvili che chiede notizie , come tanti amici cantanti che nel bel paese ci hanno cantato cantato e ci mandano la loro solidarietà.

Il mio profilo è intasato da tanti ( non tutti quelli che magari dovrebbero ) che mi chiedono notizie in tante lingue.

Grazie di cuore , prendo col cuore gonfio il saluto di quelli che si sono ricordati della bella Italia , anche quando non ne cantano le bellissime arie.