.. cominciamo con i Meistersinger

 

il mio blog si riempirà di Maestri Cantori per un bel po’ di tempo, visto la doppia felice occasione di parlare del mio adorato tenore nelle vesti cucite su di lui di Walther von Stolzing e del mio amatissimo Richard Wagner al quale aggiungo tutto un ottimo cast e soprattutto un direttore fantastico come Kiril Petrenko.

 

Intanto alcune citazioni storiche : la prima assoluta fu proprio a Monaco di Baviera nel novembre del 1862 e inotre fu la prima opera a riaprire il teatro ricostruito dopo la guerra nel 1963.

Quindi per Monaco questa opera ha un significato ben più grande di altre opere di Wagner che comunque furono eseguite qui per la prima volta.

 

Ma per cominciare a parlarne mi concentro sul personaggio più difficile e controverso : quel Sixtus Beckmesser , lo scrivano conservatore che fu caricato da Wagner stesso di significato grottesco tanto da farlo parlare con accento che alcuni pensarono addirittura ricordare il modo di parlare degli ebrei e che guarda caso ricordava anche il modo di esprimersi di quel critico tanto odiato dal nostro autore che risponde al nome di Hanslich e che era notoriamente non proprio nel cuore di Wagner.

Anche se …ma qui il discorso si allontanerebbe dal personaggio , non sono sicura che i germanofili insigni capirono bene questo antisemitismo.

 

Parliamo allora di Beckmesser e di quello che riesco a leggere nelle premesse di questa regia .

Già nella splendida edizione di Salisburgo del 2013 grazie soprattutto alla notevole capacità attoriale di Markus Werba il personaggio veniva fuori molto meno caricaturale che in passate edizioni e qui adesso addirittura si legge che anche se il canto nuovo di Walther vince resta l’amaro della perdita per i valori che il povero scrivano battuto rappresentava .

Nel finale il povero Beckmesser scompare tra la folla , la sua uscita di scena senza un vero perché non ne fa un totale sconfitto , forse nella vittoria abbastanza combinata del nuovo c’è molta amarezza che sa di “combine”…

 

Mi piace non deridere troppo il povero scrivano tradito proprio nella difesa di quei valori della ferrea tradizione di cui lui si sentiva depositario, se ho ben capito dalle note di regia di questo allestimento.

 

Anticipazione sulla prossima puntata : si parlerà di Hans Sachs.