Suken Karte , bitte

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Domenica 2 agosto. Data la scarsa possibilità di gite a causa della pioggia battente ed essendoci nel Duomo di Salisburgo addirittura due messe consecutive di Mozart : una,  mai sentita e bellissima, la Credo Messe,  che ascolto per intero volentieri,  e poi la Missa brevis in si bemolle maggiore con due cori , quello della Cattedrale che aveva cantato anche prima al quale si aggiunge l’Hongkong Children Choir , una delizia di bambini in divisa da scolaretti. Penso di restare a godermi la musica. Arrivano silenziosissimi , ciascuno col proprio zainetto e la sacca portaabiti con il cambio per la Messa.   Mi fermo un pò per ascoltarli ma, benchè siano veramente tanti , il grande coro in alto nella navata centrale fa perdere la gioia di queste piccole voci infantili che proprio non si sentono . Sono deliziosamente fragili come i loro proprietari. Esco nel nubifragio , il meteo parlava di isolati temporali…Vado con scarse speranze all’entrata del Festpielhaus. C’è la generale del Fidelio , folla di “suken Karte , bitte” sotto gli ombrelli . I fortunati gioiosi che hanno l’invito li vedi dalla faccia sorridente. Non riesco a capire che tipo di pubblico sia , mi pare molto locale, non vedo stampa o sponsor , forse sono anche i parenti degli orchestrali e del coro . Nessuna speranza di imbucarmi , non vedo proprio nessuno che conosco.

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Dopo essermi inutilmente bagnata sotto lo sgocciolamento degli ombrelli vado a mangiare i prodotti tipici locali . Fidelio lo vedrò in pompa magna alla prima. Mi aspetta un concerto importante , ne leggo già su Fb , è stato a Milano nei giorni scorsi, ne ha parlato in modo entusiasta una persona che stimo e poi…la Quarta di Mahler. Insomma parto felice …e torno al settimo cielo . Io non l’avevo MAI sentita cosi perfetta , celestiale , lieve , un’esecuzione incredibile! Non sapevo niente di questa orchestra ungherese , anzi piu esattamente non pensavo ci potesse essere in Europa un’orchestra all’altezza dei Wiener, che ho sempre amato piu dei Berliner ultimamente , ma che nel cuore della vecchia Europa , proprio nel cuore antico si nascondesse un cosi raro esempio di virtuosismo orchestrale proprio non me lo immaginavo.

Diretti da Ivan Fischer, con la voce solista di Miah Persson e poi alla fine , come bis incredibile , tutta l’orchestra in coro a cantare con la solista prodigiosa il Laudate Domini di Mozart. Leggo nei tanti commenti entusiasti che hanno fatto seguito all’entusiasmo di Francesco Maria Colombo che esiste una registrazione di Fischer della quarta di Mahler dal Concertgebouw di Amsterdam. Sarà da ricercare per le giornate tristi. Per la cronaca del mio blog devo dire che anche la prima parte del concerto non era male . Bartok , Pezzi magiari e il Terzo concerto per pianoforte e orchestra con un solista all’altezza di tutto il resto , Yefim Bronfman. Se vogliamo trovare un unico neo , ed a Salisburgo proprio non me lo aspettavo,  un caloroso applauso dopo il primo tempo della Quarta…mala tempora…