Requiem…a Samarcanda

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Mi è sembrato di arrivare a Samarcanda…il viaggio da Monaco a Salisburgo è stato una sorta di Camel Trophy perchè il tempo terribile di ieri ha rotto ponti, ferrovie e quanto potessi mai capire nel mio primitivo tedesco. Ma al momento del bisogno sorge in me l’istinto del condottiero e, arruolata una deliziosa giovane tedesca di nome Maria parlante un ottimo inglese, ho trovato un taxi turco (che poi in realta’ si camuffava da turco  ma era arabo) e trattando sul prezzo, spento tassametro, dato passaggio a graziosa interprete ho fatto, in un giorno di esodo pasquale neanche da Napoli-Pompei, il viaggio turistico della Baviera. Il finale travolgente ha visto il tassista appiedato che ha portato a mano la mia valigia nel centro della città (ovviamente da me guidato al grido di Mitte e Altstaadt) e, finalmente, nel pomeriggio inoltrato sono approdata ad un albergo abbastanza fatiscente.Jonas , quanti sacrifici si fanno in tuo nome…

https://youtu.be/L8btovG9Fgk

Ma tutti ampliamente ripagati dal più bell’ attacco di Hostias mai sentito in vita mia! Non che anche l’Ingemisco fosse da sottovalutare, ma facevo il conto di quante volte glielo avevo sentito cantare e sono veramente tante e forse ne conosco anche i minimi particolari del suo fraseggio inimitabile. Un Requem in smoking, con tante attempate signore in abito da sera, Jonas di profilo e spettinatissimo con un Thielemann che ha diretto Verdi come fosse Brahms e un coro dal linguaggio indefinito. Fantastica Anita Rachvelishvili, ma non ne dubitavo, il basso Ildar Abdrazakov con improbabile frack fantasia molto russo ha comunque una voce molto potente, del soprano Liudmyla Monastyrska posso dire che ho rimpianto Anja Harteros nel finale. Ho trionfato in un backstage nel quale non volevano farmi entrare ma ho trovato un avvocato difensore nella prussiana Marion Tung che mi ha fatto aprire il magico cancello e poi lei, proprio lei, mi ha chiesto di fotografarla con le sue amiche. Jonas mi ha tanto ringraziato per le fotografie di Corelli che gli ho portato da Ancona (ma forse le ha gia’ perse) e alla fine è apparso anche il mitico Delise che riesce sempre ad aggirare anche le asburgiche resistenze

Senza cena perchè  troppo stanca ho mangiato in camera un tramezzino dell’Air Dolomiti che avevo disdegnato dodici ore prima.  A domani, mezzogiorno prova d’orchestra e appuntamenti vari con amiche francesi. Buonanotte

Un ricordo di Manoel De Oliveira

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In volo da Bologna a Monaco. Mi danno un quotidiano e  leggo della  morte di Manoel De Oliveira. Il  grande vecchio, bellissimo e diritto nella sua fantastica vecchiaia era stato ospite a casa mia una sera quando l’assessore alla cultura un uomo colto  aveva organizzato una bella retrospettiva in onore del grande regista. La serata quasi improvisata aveva portato a casa mia tanta gente, il vecchio gentiluomo seduto a tavola mi aveva fatto tanti complimenti per i tagliolini con patate  e fagiolini conditi col pesto. lo aveva incuriosito la ricetta! In un elegante francese si era intrattenuto con tutti gli ospiti, nessun atteggiamento di superiorità o di impazienza. Un vero signore coltissimo e semplice. Mi pare che avesse già più di novanta  anni, ma la sua vivacità intellettuale non sembrava avere risentito minimamente il peso dell’età.

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Ho seguitato, con stupore e ammirazione a vedere altri suoi splendidi nuovi film dopo quella serata fantastica, mi piace ricordare il garbato gentiluomo seduto tra tanti giovani curiosi, mentre apprezzava incuriosito il semplice cibo, un esempio prezioso di educata signorilità, intelligenza e attenzione vera  al mondo che lo circondava. Il mondo del cinema perde un grande regista, il mondo perde un raro esempio di come si puo essere ad un tempo enormemente colti ed ugualmente semplici, a me resta il ricordo di un incontro eccezionale, uno dei rari incontri che segnano veramente il nostro cammino nella vita.